Il lavoro sommerso può essere combattuto attraverso le ispezioni. “Siamo fermamente convinti che le politiche di contrasto al sommerso debbano essere equilibrate e combinare misure dissuasive e di stimolo, come anche ispezioni sul lavoro“. Con queste parole è intervenuto Guy Ryder, direttore generale dell’Organizzazione internazionale del lavoro (Ilo), durante la conferenza “How to make formal work attractive”. Il lavoro nero è uno degli aspetti più preoccupanti quando si considera la salute e la sicurezza dei lavoratori.
Il lavoratore che svolge la sua mansione senza regolare contratto è spesso, anzi quasi sempre, per nulla o poco tutelato sui rischi a cui va incontro svolgendo la propria mansione. L’Ilo, ha affermato il direttore generale, con la collaborazione dell’Ue sta lavorando a una piattaforma europea contro il lavoro sommerso per fornire una serie di raccomandazioni e proteggere tutti quei lavoratori che non sono dichiarati.
La sicurezza sul lavoro è garantita per legge dal Decreto Legislativo 81/08 (che ha sostituito la vecchia legge 626) Il decreto stabilisce una serie di obblighi per il datore di lavoro e di diritti per il lavoratore. Al lavoratore che svolge l’attività lavorativa senza regolare contratto non vengono garantiti i diritti previsti nel Testo Unico Sicurezza, con conseguente rischio per la sua salute e la sua sicurezza.
Oltre alle ispezioni, ha aggiunto infine Ryder, sono necessari dei provvedimenti che riducano il carico amministrativo per le imprese e i contributi sociali così da favorire gli sgravi fiscali.