Il Dipartimento di Medicina, Epidemiologia, Igiene del Lavoro ed ambientale di Inail ha pubblicato sul sito istituzionale un opuscolo informativo sui vantaggi per la salute e per l’economia che si possono individualmente ottenere smettendo di fumare; l’iniziativa rientra nel programma di ricerca “Studio dei comportamenti a rischio dei lavoratori (tabagismo, scorretta alimentazione e scarsa attività fisica) e promozione di stili di vita salutari come contributo al miglioramento personale e sul lavoro“.
L’opuscolo è diretto ai lavoratori, ma può essere tranquillamente applicato a chiunque sia dedito al tabagismo e si compone di due pagine illustrative.
Nella prima delle due, dal titolo “Se smetto“, si elencano tutti i vantaggi a breve e a lungo termine, conseguenti allo smettere di fumare, con la precisazione che a qualsiasi età è possibile migliorare il proprio stato di salute decidendo di abbandonare il vizio del fumo. In particolare, i vantaggi sono immediati ed evidenti già dopo qualche minuto e si concretizzano sempre più con il passare del tempo e con il perseverare nell’astinenza. Dopo pochi minuti migliorano gli scambi di ossigeno a livello polmonare e la pressione arteriosa rientra nella fisiologica normalità, si riacquisiscono le sensazioni del gusto e dell’olfatto e si respira in modo meno affannoso.
Dopo qualche settimana migliora la circolazione e scompaiono segni evidenti estetici di secchezza della pelle e di lucentezza dei capelli, dopo qualche mese diminuisce sensibilmente il rischio di contrarre malattie cardiovascolari e dopo qualche anno anche quello di tumore ai polmoni. Nel giro di una decina di anni, grazie alle capacità rigenerative del nostro organismo, il rischio di contrarre queste malattie risulta pari a quello di chi non ha mai fumato.
Nella seconda parte dell’opuscolo “Se fumo“, il manuale entra nei dettagli tecnici spiegando che il fumo contiene più di 4.000 sostanze tossiche e radioattive, che associate al processo di combustione, risultano nocive non solo per bronchi e polmoni, ma anche per il cuore, le arterie, i reni, il fegato e le congiuntive. Il fumo in Italia, continua il manuale, uccide 250 persone al giorno e ogni sigaretta riduce di circa 11 minuti la durata della vita contribuendo a provocare il 35% delle cause di morte negli uomini.
Un paragrafo viene dedicato anche ai danni causati dal fumo passivo (ETS), riconosciuto dall’AIRC come agente cancerogeno e responsabile di aumentare la probabilità di tumore ai polmoni e di infarto al miocardio.
Infine, un breve riquadro è dedicato all’impatto economico sulla vita di ogni individuo, relativo alla spesa per l’acquisto di un pacchetto di sigarette al giorno; in pochi giorni si spende quanto per un pieno di benzina, in una anno quanto avremmo speso per una vacanza di quindici giorni e in trent’anni quanto per una automobile.
Non mancano, in conclusione, i riferimenti a cui potersi rivolgere per ottenere maggiori informazioni in merito: al proprio medico di famiglia o al medico aziendale, agli uffici preposti nell’assistenza al soggetto fumatore delle ASL o al numero verde dell’Istituto Superiore di Sanità: 800554088.
Sorveglianza sanitaria e visite mediche in azienda per tutelare la salute dei lavoratori