E’ ripreso alla Camera l’esame del Jobs Act (approvato al Senato e già passato al vaglio della Commissione Lavoro della Camera) che vede tra le misure oggetto di un maxi-emendamento del Governo, la nascita (auspicata da più parti) della c.d. Agenzia Unica ispettiva.
Al momento attuale, la verifica del rispetto delle prescrizioni normative in materia di sicurezza e lavoro risulta estremamente frastagliata: Ministero del Lavoro, Inps, Inail, Servizi di Prevenzione e Sicurezza Ambienti di Lavoro (SPSAL) delle ASL e le ARPA regionali oltre, a gli altri organi che vantano competenze per verificare i rapporti irregolari di lavoro, come la Guardia di Finanza, i Carabinieri, l’Agenzia delle Entrate e quella delle Dogane. Si può tranquillamente affermare che la situazione Italiana (anche in questo caso) rappresenti un unicum nel panorama europeo, che porta ad una sovrapposizione di competenze e duplicazione di controlli a danno di imprese, lavoratori e apparato di pubblico di controllo stesso.
Principalmente per questi motivi, da tempo, si ragiona sulla necessità di unificare i controlli in materia di sicurezza sul lavoro con l’idea, condivisa da più parti, che si debba procedere alla creazione di un’Agenzia unica con un Ministero vigilante: il Ministero del Lavoro, col quale, periodicamente, verrebbe stipulata una convenzione, con gli obiettivi che l’Agenzia deve raggiungere. Lo ha ribadito recentemente lo stesso Primo Ministro Matteo Renzi nel corso di una nota trasmissione televisiva.
Rispondendo alla logica della semplificazione la creazione di questo ente dovrebbe evitare le situazioni di sovrapposizioni di competenenze facendo confluire al suo interno gli ispettori del lavoro, di Inps, Inail e delle Asl .
Sta al legislatore, in fase di discussione e approvazione della proposta apportare i giusti interventi affinché anche su questo tema importante si possa finalmente intraprendere la strada della semplificazione normativa ed ispettiva.
